Aston Martin DB4 GT Zagato

Siamo nel 1960. Negli Stati Uniti, il giovane Kennedy vince le elezioni presidenziali sconfiggendo con pochi voti di scarto il candidato repubblicano Richard Nixon. La Francia si prepara ad affrontare il disgelo della situazione algerina. In Italia invece, Il 1960 è l'anno della Dolce Vita di Fellini e, ahimè, del corso televisivo di alfabetizzazione per adulti Non è Mai Troppo Tardi.

Ma è dall'Inghilterra dell'anno di Nostro Signore 1960 che ci giunge un perfetto esempio di pornografia automobilistica destinata ad entrare nei sogni più sordidi degli adolescenti di allora: la Aston Martin DB4 GT Zagato.

Concepita dalla Aston Martin per rivaleggiare direttamente con la Ferrari 250 GT nel Campionato del Mondo Sport Prototipi, questa elegante signora di provincia è passata nelle mani del designer italiano Ettore Spada, targato Zagato, che l'ha trasformata in una cattiva ragazza degna del paginone centrale di Playboy.

I passaruota posteriori sembrano le cosce di una bestia mangiauomini, pronta a divorarti con i suoi denti metallici, a inghiottirti per poi sparare i tuoi resti fuori dai due meravigliosi terminali di scarico cromati.

Un oggetto del desiderio, che sotto un elegante sinfonia di linee morbide e volgarità metropolitana nasconde un cuore a sei cilindri in linea da 3670 cc, capace di erogare 314 CV e di raggiungere una velocità massima di 246 km/h. Tutto questo in un'auto che pesa sostanzialmente quanto una scatoletta di sardine.

La DB4, in assetto corsa, ha partecipato a numerose e prestigiose gare sportive, al fianco di bolidi come la Ferrari GTO e nonostante le sue indubbie qualità, è stata destinata a vivere nell'ombra, probabilmente a causa della debolezza del suo telaio e all'eccessiva tendenza al sovrasterzo.

Ma rimarrà per sempre la prova inconfutabile che l'unione tra la storica eleganza inglese e la travolgente passione italiana hanno dato vita ad una creatura capace di stimolare ancora oggi i nostri istinti più animaleschi.

God Save The Queen.

Stuntman Mike