Probabilmente vi starete già sfregando le mani mentre immaginate di tirare le guance a questa piccola sportiva inglese che viene venduta di serie con batterie ricaricabili e telecomando per guidarla.
Le intenzioni della Triumph erano, però, ben altre; basta pensare al prototipo, nel lontano 1960, chiamato “Bomb”, e la successiva produzione nel ’62 col nome Spitfire, lo stesso nome dei caccia usati nella seconda guerra mondiale.
Il carattere bellicoso della casa automobilistica voleva forse dare un alone di cattiveria all’auto. Non ci sono riusciti. La curve della Spitfire, nate dalla matita di Giovanni Mechelotti, sprizzano simpatia da ogni bullone.
Fu comunque un successo. Migliore rispetto alle concorrenti, questa Triumph era piccola e sportiva, ma comoda, confortevole. Con una velocità massima di 150 km/h spalmata su 4 marce e 63 cavalli di potenza, e un peso di appena 670 kg, sbaragliò la concorrenza.
Possederne una vi stamperà il sorriso sul volto, guidarla per le campagne inglesi vi farà sentire come a casa, e vorrete godervi il vostro giro in auto, senza spingere sull’acceleratore, senza sorpassi, senza inveire, ma dediti ad ascoltare il magnifico rombo del 1.1 4 cilindri.
Direi che la Spitfire, per il divertimento che offre, e per il prezzo dell’usato di oggi (8000€), è davvero, davvero un ottimo affare. Guardate con disprezzo la gente che vi chiederà che modello di Porsche sia, odiate a morte quelli che la scambieranno per una MG, non badate al fatto che Nicolas Cage, purtroppo, ne possegga una.
Un consiglio: il fatto che sia notevolmente bassa, quasi stesa, spiaccicata sull’asfalto, non vi darà il diritto di provare a passare sotto i rimorchi dei tir o sotto la porta aperta a mezz’aria del garage.
Little Timmy