Sicuramente molti ricorderanno il 1976 per vari avvenimenti storici. Moriva il rivoluzionario Mao, negli Usa veniva ideato il primo prototipo di space shuttle, per le strade Londinesi si diffondeva acido e violento il nuovo sound punk e ci si avviava verso una nuova era industriale; tuttavia in Italia ci fu un evento di portata decisamente superiore il quale sconvolse gran parte della popolazione.
E bene, nel 1976 la famosa casa automobilistica Torinese, la Fiat, inizio la produzione dei furgoni Fiat 900 T che andavano a sostituire gli obsoleti 850 Familiare e 850 T.
Il Fiat 900 T presentava diverse migliorie rispetto ai suoi predecessori. I motori utilizzati infatti erano gli stessi del Fiat 850, ovvero dei motori Fiat 100G, da 0,9 L (903 cm cubici) 4 cilindri in linea con testata in lega di alluminio a 2 valvole per cilindro, in grado di sviluppare ben 35 cavalli.
Il pianale, nonchè la linea generale del veicolo, furono riprese dal Fiat 850, mentre per quanto i pneumatici, furono adottati cerchi da 12'' già montati sulle famosissime Fiat 127.
I freni inoltre furono potenziati. Anche se ancora non siamo riusciti a capire quale sia la concezione di potenziamento per la Fiat.
Incredibilmente innovativo e tecnologico, vero?
Ad ogni modo il frontale e i gruppi ottici furono rinnovati.
Questo veicolo risulterà alla fine una specie di Frankestein costruito con le peggiori componenti a disposizione della casa automobilistica in questione, la sintesi, la miscela esplosiva tra motorizzazioni imbarazzanti e linee per nulla innovative.
Probabilmente molti pensaranno che questo veicolo non sia in grado di fornire prestazioni molto esaltanti ed in realtà è proprio così, ma è proprio questo suo essere così dannatamente lontano da ogni concezione di bellezza estetica o godibilità di guida a rendere questo veicolo unico.
Aspetti positivi possono essere comunque individuati.
Comodità e praticità. Cosa chiedere di più?
Inoltre era possibile installare un impiato di alimentazione a gas che di fatto rendeva il Fiat 900T uno dei mezzi più economici nei consumi in circolazione. Considerando gli aspetti negativi, l'installazione dell'impianto a gas rendeva il veicolo particolarmente "vulnerabile" dato che il serbatoio del gas era posto sul tettuccio del cabinato, molto esposto come dire a sollecitazioni di vario genere.
Una specie di mina vagante insomma.
Disponibile anche nella versione Shango, camperizzata, con tettuccio in vetroresina rialzato apribile a compasso.
Non rimane che comprarne uno.
Old Uncle